Tale decreto contiene il regolamento che rende obbligatorio il contrassegno SIAE da apporre su supporti fono e videografici, sui supporti contenti programmi per elaboratore e su quelli multimediali. Vengono elencate dettagliatamente (art. 2) caratteristiche e tipologia del famoso “bollino” di cui all’articolo 181 bis della legge n. 633/41 (diritto d’autore), la collocazione del contrassegno sul supporto (art. 3), le modalità di richiesta alla SIAE e rilascio da parte della stessa società (art. 4), dichiarazione identificativa sostitutiva del contrassegno (art. 6), utile in alcuni casi particolari.
Sicuramente l’emanazione di questo decreto sarà oggetto di dibattito, in un campo dove spesso l’azione della SIAE è stata criticata. A nostro avviso, invece, è fondamentale combattere la pirateria con ogni mezzo, anche quando questo significa burocrazia. Il lavoro degli autori delle opere dell’ingegno va in qualche modo tutelato. Il problema è ancora più evidente quando si tratta di musica. Iniziative di musica cosiddetta “free”, lasciano il tempo che trovano, poichè ad ascoltare gli mp3 dei siti che la incoraggiano, si può constatare come quella musica non venderebbe che zero o pochissime copie se immessa sul mercato “tradizionale”.
Dietro le canzoni che accompagnano la nostra vita, c’è il lavoro di ideazione di autori, compositori, arrangiatori che va assolutamente retribuito. Sempre se vogliamo ancora musica in futuro…
In ogni caso, i sostenitori della musica codsiddetta “free” dovrebbero spiegare come mai non si lamentano e pagano le parcelle dell’avvocato o di qualsiasi professionista a cui si rivolgono. Anche i professionisti dovrebbero dunque prestare “gratis” i loro servizi?
E’ evidente dunque la necessità di rispettare il lavoro dei musicisti e degli autori e riconoscere loro il giusto compenso. Il diritto d’autore non è una tassa!
Che ne pensate?
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