Festival internazionale di fisarmonica, un bilancio entusiasmante

L’edizione 2010 riconferma la formula vincente

“Mai prodotto tanta musica”: è forse questa la sintesi più efficace di una settimana magica, vissuta nell’atmosfera suggestiva e avvolgente di un Festival internazionale nei numeri, nelle partecipazioni e nella qualità. La XXXV edizione della rassegna dedicata allo strumento cui è legata l’immagine di Castelfidardo nel mondo, se ne va in archivio con una piacevole scia di ricordi e di consensi. Un’esperienza di cui far tesoro, un’onda lunga da cavalcare ripartendo dalle certezze acquisite. La formula, intanto. L’abbinamento Festival-Concorso è indiscutibilmente felice.
La manifestazione è definitivamente uscita da una nicchia di settore, mostrando le infinite potenzialità della fisarmonica integrata ad altri elementi, conquistando ampie platee grazie al carisma degli ospiti delle serate di gala e al dirompente effetto degli incalzanti appuntamenti nelle aree evento le cui sonorità si sono letteralmente impadronite del centro storico. Il connubio organizzativo tra Amministrazione Comunale, Studio Ideazione e Pro Loco si è tradotto in contenuti di “sostanza” omogenei, in cui ogni elemento ha completato ed arricchito l’altro. Ha funzionato tutto in maniera perfetta – è il bilancio dell’assessore alla cultura Moreno Giannattasio – il bel tempo e la scelta di anticipare la manifestazione di una settimana ha favorito l’afflusso di visitatori da ogni dove, la città si è immersa in un clima di festa, in cui la riapertura di Porta Marina è stata la classica ciliegina sulla torta, perché tanti stranieri sono ripartita con una foto scattata nei ! nuovi giardini». La varietà dell’offerta è stata una carta vincente anche a parere dell’art director di Ideazione Eventi Francesca Santini, perché «in ogni location c’è stato un pieno di pubblico e di soddisfazione, con ricadute positive anche sulle strutture alberghiere e ristorative. Inserire novità ed improvvisazioni aggiunge fascino ad una formula aperta ad ogni sviluppo e aggancia quei giovani ancora scettici sull’impatto della fisarmonica nella musica moderna. Siamo poi particolarmente orgogliosi delle affermazioni italiane nel concorso, in specie quella di Tommaso Arena, ex protagonista del nostro format, che dimostra come il reality sia davvero un laboratorio creativo, in cui grazie al confronto con gli artisti più esperti, cresce anche il bagaglio individuale». L’abilità sta nel rendere la molteplicità delle proposte, una leva che rafforza l’identità del Festival, ponendo Castelfidardo come punto di ritrovo e incontro per centinaia di artisti.

Il Festival continua ad esprimere spessore sotto ogni profilo

«La giuria ha constatato un livello molto alto negli iscritti che disegnavano una mappa di 26 Nazioni e quattro continenti, confermando che Castelfidardo regge in maniera eccellente a dispetto dei venti di crisi», ha commentato il direttore artistico Paolo Picchio. La distribuzione dei risultati (diciassette Paesi hanno centrato almeno un podio, otto si sono spartiti i primi posti), dice poi che le scuole tradizionali tengono, ma si affacciano anche interessanti novità, che vengono anche dall’Italia grazie ai due solisti Pietro Roffi e Tommaso Arena. A fronte di una presenza massiccia, non c’è stato l’atteso exploit della Cina, comunque in grande ascesa nelle ! sezioni di classica, mentre Russia (che per la settimana volta in dieci anni ha messo le mani sul Premio grazie a Viacheslav Bondarenko ed ha trionfato con le orchestre) e Francia hanno mantenuto posizioni di spicco.
Sono tanti poi i flash che rimarranno impressi: il tocco delizioso del Duo Lisma nell’angolo di classica, la passione già evidente negli occhi dei teneri campioni del mondo di diatonica Alessandro e Gabriele Guglielmi che sono stati d’esempio nel Baby music club, la musica a tutte le ore da Music&Co, all’Auditorium e all’On Stage, il costante afflusso di gente davanti al gigantesco truck piazzato di fronte al Municipio dove è stato ambientato il Music Reality show: Gianni Mirizzi, Manuela Sessa e Gennaro Ruffolo hanno suonato ininterrottamente, facendo un’esperienza da loro stessi definita straordinaria a contatto con le celebrità che gli hanno fatto visita. E poi, le serate all’Astra: dall’ammaliante Mafalda Minnozzi, voce potente, anagrafe settempedana ma cuore caldo “brasilero”, agli istrionici Antonello De Salis e Furio De Castri; dalla commovente testimonianza di vita e d’arte della voce d’oro Marc Perrone affiancato da Marie-Odile Chantran e dalla bellissima Picco! la Orchestra la Viola, al World Accordion Trio che ha collocato Castelfidardo all’altezza dei più grandi palcoscenici mondiali. Frank Marocco, Richard Galliano e Yasuhiro Kobayashi detto Coba, hanno dato vita ad uno spettacolo unico, portato prima d’ora in scena a Tokyo e che in futuro approderà a Roma, Londra, Berlino, Vienna, Mosca e Washington. Metropoli al cui cospetto Castelfidardo impallidisce, ma può vantarsi di aver goduto di una predilezione particolare: “E’stata la sola eccezione, perché è la capitale della fisarmonica”, ha detto il fantastico trio unito da un progetto nato dall’amore per la fisarmonica e dal desiderio di valorizzarla, andando oltre le rispettive carriere: “non parliamo la stessa lingua ma la musica è un messaggio internazionale molto più potente della politica”. Chapeau.

www.festivalcastelfidardo.it

Raffaella - Redazione MpA

Appassionata di scrittura creativa e musica. Dalla classica alla lirica, dal pop al metal, senza distinzione di genere ma solo lasciandosi trasportare dalle emozioni e dai mondi fantastici in cui solo la musica ti sa trasportare. Da sempre affascinata dal web e dalle grandi potenzialità offerte dalla Rete e dai social network. Nel 2002, complice MUSICApuntoAMICI, ha conosciuto suo marito Domenico. Grazie a quell’incontro si è avvicinata alla scrittura di articoli di musica per il sito dedicandosi in particolare alla musica emergente italiana. Il lavoro le ha fatto cambiare vita e città ma quella visione aperta su chi vuole entrare da protagonista nel mondo della musica e quel progetto nato per creare uno spazio libero per la musica emergente italiana, non l’hanno più abbandonata.

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