Ferite&feritoie – Paolo Capodacqua: la recensione
Finalmente ci siamo, ferite&feritoie, questo piccolo grande gioiello di Paolo Capodacqua, è nelle nostre mani. Noi di MUSICApuntoAMICI.it siamo in un certo senso tra i co-produttori del disco, avendo partecipato alla campagna di crowdfunding sul sito Becrowdy.
Lo abbiamo fatto a scatola chiusa, “folgorati” dopo una serata dal vivo al castello di Cleto (Cosenza), la scorsa estate, quando Paolo Capodacqua ha suonato insieme a Edoardo De Angelis.
Certi della statura artistica di Paolo, forti di qualche brano ascoltato in anteprima in quella occasione, non potevamo che essere sicuri che ci saremmo trovati di fronte ad una stella luminosa, di una luce sempre più rara nella musica d’autore italiana.
Le storie raccontate in ferite&feritoie
Così è. Il disco non delude. Racconta di storie oggi quasi introvabili nella produzione contemporanea. Personaggi storici, della letteratura o di fantasia, le cui vicende sembrano però tutte incrociarsi e incontrarsi nella stessa epoca.
E così la figura di Ernesto Che Guevara, magistralmente descritta in Gli occhi neri di Julia Cortez sembra fare da sfondo a quella, in vita mai abbastanza celebrata, di Giovanni Falcone in Per questo mi chiamo Giovanni. E come non citare il riferimento, in ben due brani (Canto dell’aviatore e Rosafiore), ad Antoine De Saint-Exupéry ed al suo Piccolo Principe, visto – per citare il libretto allegato al disco – “da una prospettiva che riguarda più la biografia ed il sentire dell’autore che non il protagonista del suo romanzo più famoso”.
Nel disco una bella versione della già nota I nidi degli uccelli, dedicata alla giornata della memoria che invita ancora una volta, con la sua struggente poesia, a non dimenticare il male di cui l’uomo è stato capace.
Ferite&feritoie, le collaborazioni
Non ci soffermiamo sulla cifra stilistica del chitarrista Paolo Capodacqua, la sua carriera al fianco di un mostro sacro quale era – e rimane – Claudio Lolli, racconta molto più di quanto potremmo fare noi. Piuttosto è interessante notare la partecipazione nel disco di importanti collaborazioni che rendono l’opera ancora più preziosa. Citiamo, tra le tante, quella di Kay Mc Carthy (voce, arpa e whistle in Rosafiore) e Naira Gonzales (voce fuori campo particolarmente toccante in Gli occhi neri di Julia Cortez).
Nel raccontare il disco, non si può non dedicare qualche riga della nostra attenzione a due aspetti che fanno da inizio e completamento dell’opera.
Ci riferiamo innanzitutto alla sentita introduzione di Angelo Ferracuti, giornalista di Repubblica e coautore, con Giovanni Marrozzini, del reportage “Nessuno va più a trovare il Che” che ha ispirato il brano dedicato proprio a Ernesto Che Guevara.
E come non spendere qualche riga per lo splendido progetto grafico di Enzo De Giorgi che ha realizzato il video nel singolo che anticipa il disco (e che potete trovare alla fine di questa recensione) e rende ancor più piacevole sfogliare il libretto che accompagna il disco. Una chiusura del cerchio che completa in grande stile l’affascinante allitterazione che dà il titolo al disco.
Gli occhi neri di Julia Cortez, video
Ferite&feritoie, tracklist
- Gli amanti segreti
- Gli occhi neri di Julia Cortez
- Il mare di Milano
- L’uomo senza nome
- Il ladro
- Palermo
- Per questo mi chiamo Giovanni
- I nidi degli uccelli
- Canto dell’aviatore
- Rosafiore
- L’albero ed io (Bonus Track)
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