Blandini (SIAE) contro Soundreef: “LEA è uno stratagemma elusivo pieno di avvocati e parenti”
La saga “SIAE contro Soundreef” per la gestione collettiva dei diritti d’autore, si arricchisce di un nuovo capitolo.
DDAY.it ha pubblicato oggi un’intervista a Gaetano Blandini, direttore generale di SIAE, che lancia accuse molto gravi nei confronti della neonata LEA, una non profit nata in maniera autonoma che ha poi stretto accordi con Soundreef.
Secondo quanto dichiarato da Gaetano Blandini, questa è solo l’apparenza, mentre la realtà sarebbe tutt’altra.
La non profit LEA, come si legge nell’articolo di DDAY.it, ai più appare come una vera e propria costola del competitor di SIAE, nata come risposta a una legge che peraltro sembrava costruita ad hoc per impedire a Soundreef di entrare nel mercato italiano. Insomma, un pasticcio all’italiana, risolto all’italiana e che potrebbe finire all’italiana, con richieste multiple di pagamento e corrispondenti rifiuti di sottoscrivere licenze da parte degli utilizzatori in un contesto che oggettivamente è tutt’altro che chiaro.
Il DG SIAE ci va giù ancor più duro:
“È assolutamente una finzione. Lo dimostra la composizione dei soggetti fondatori: oltre ai familiari, c’è anche Soundreef Publishing, che è una costola di Soundreef. La composizione del loro consiglio di amministrazione, con il presidente (l’avv. Guido Scorza, ndr) che, come avete fatto notare nella vostra intervista a D’Atri, è anche consigliere di amministrazione di Soundreef. E anche la composizione del consiglio di sorveglianza, del consiglio dei revisori e dell’organismo di vigilanza: sono tutti o loro soci, o loro associati, o loro avvocati o parenti…”
Insomma, quella tra SIAE e Soundreef somiglia sempre di più ad una vera e propria guerra. A questo punto appare evidente che solo un Tribunale o il legislatore potrebbero scrivere la parola “FINE“.