X Factor 5 2011 ha i suoi concorrenti. Ma non sarà la musica a vincere.

La rosa dei finalisti a X Factor 5 2011 è completa (in realtà è ufficiale da ieri sera ma il mondo web la conosceva già da qualche giorno, dopo la pubblicazione su Bol.it della track list della compilation ufficiale…).  I giudici delle quattro categorie in gara hanno deciso i concorrenti meritevoli di far parte delle loro rispettive squadre e del live che avrà inizio il prossimo 17 novembre su Sky Uno. Per la categoria UNDER UOMINI capitanata da Morgan, si tratta di: Vincenzo Di Bella, Valerio De Rosa e Davide Papasidero; la categoria UNDER DONNE di Simona Ventura è invece costituita da Nicole Tuzii, Francesca Michielin e Jessica Mazzoli; gli OVER di Arisa sono: Claudio Cera, Rahma Hafsi e Antonella Lo Coco; e infine, la squadra dei GRUPPI di Elio è formata da: Le 5isters, I Free Chords e Le Cafè Margot.

Non voglio adesso soffermarmi sui singoli protagonisti, avrò modo di parlarne durante le puntate dello spettacolo, dopo averli visti alla prova. Per il momento, mi sembra che in pole position per la vittoria finale ci siano voci come quella di Nicole, delle Café Margot o dei Free Chords. Tuttavia, oggi voglio soffermarmi sul “sistema talent” in Italia e sui danni che questo provoca alla musica.

A mio avviso molta importanza verrà data allo spettacolo e a vincere o ad arrivare sul podio, non necessariamente ci saranno le voci migliori. Purtroppo, quanto sostengo è confermato dalle edizioni precedenti che hanno lasciato in eredità al panorama musicale italiano ben pochi “veri” talenti; certo, ci sono stati alcuni successi di vendita (Noemi, Marco Mengoni, Giusy Ferreri…), ma chi conosce bene il mondo della musica lo sa, le vendite commerciali non necessariamente si sposano con il talento… anzi!

I Talent Show come X Factor e Amici danno ai ragazzi la possibilità di farsi ascoltare da milioni di persone. Tuttavia, danno anche visibilità – per una o due stagioni al massimo – a chi, privo di grande talento, finisce ben presto nel dimenticatoio; i talent tradiscono i sogni e le speranze di ragazze e ragazzi che credono nella musica.

Ma il danno più grave è un altro. Accanto ai “famosi per grazia ricevuta“, ci sono migliaia di altri ragazzi che non hanno la fortuna di arrivare in tv o non vogliono partecipare, per una loro scelta precisa, a questo genere di programmi.

Il talento bisogna averlo dentro e coltivarlo per farlo emergere al meglio, prerogativa questa che non è esclusiva dei talent. C’è una miriade di giovani emergenti che non riesce ad arrivare nei posti che “contano” perché tutta la programmazione annuale delle case discografiche e del mondo musicale in genere è “attorcigliata” attorno alla ricerca del talento figlio della TV; purtroppo la musica non investe più in se stessa ma chiede aiuto alla televisione per arrivare al cuore (e al portafogli) delle persone.

Auguro ai ragazzi di X Factor di non lasciarsi “illudere” dal programma, di studiare e di pretendere sempre di più dal loro talento (alcuni lo hanno davvero) quando i riflettori saranno spenti.

E infine, auguro alla musica di riscoprire presto le sue origini, che non si “venda” alla TV; le auguro di non farsi “prendere” dallo spettacolo ma di “dare” spettacolo, come sa fare. Non basta una bella voce; non basta la presenza scenica. E’ necessario ritornare alla creatività, ritornare a valorizzare gli autori. Solo così, i cantanti, quelli che ci mettono la faccia e rischiano di bruciarsela, possono davvero sperare di vincere nella musica. Fuori da un talent!