Banda larga, strada lunga
In questi giorni stiamo assistendo ad un forte dibattito sulla banda larga in Italia.
Siamo ancora lontani dall’applicazione pratica delle tante “teorie”, tuttavia il fatto che se ne parli sui media tradizionali (oltre che sul web, ovvio habitat naturale) e che si ponga attenzione alle classifiche che vedono l’Italia ancora troppo indietro nella classifica dei Paesi con accesso alla banda larga, è comunque un primo fondamentale passo avanti verso la modernizzazione del nostro Paese.
A chi voglia informarsi di più sullo stato delle cose, consiglio di leggere l’annuale relazione presentata al Parlamento da Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che è possibile scaricare a questo indirizzo: http://www.agcom.it/relazione-annuale-al-parlamento-2015.
Come si potrà evincere dalla relazione (dove si parla di arretratezza preoccupante) nonché dalla nostra quotidiana esperienza, l’Italia deve percorrere ancora tanta strada nel suo cammino verso lo sviluppo tecnologico che la renda più competitiva nei confronti degli altri Paesi europei.
Un aspetto importante della “sfida banda larga” (ma solo uno dei tanti!) sarà portare dentro il sistema sempre più servizi di pubblica utilità, rendendoli disponibili all’utente/cittadino/impresa senza la necessità di allontanarsi dalla scrivania. Solo se e quando la Pubblica Amministrazione sarà in grado di (o “costretta” a…) raccogliere questa sfida, la banda larga acquisirà sempre più spazio e sarà più accessibile anche in termini economici (la “banale” curva della domanda e dell’offerta è applicabile anche in questo campo).
La strada è ancora lunga ma stiamo iniziando a percorrerla….