Nel numero di oggi della rubrica “I lunedì della metrica”, come si scrive una canzone?, affronteremo un argomento che ha sempre un richiamo molto forte nei confronti di chi segue i nostri corsi in aula o a distanza. Stiamo parlando della RIMA.
Si tratta di una figura metrica che tutti noi conosciamo, ma quando – tecnicamente – in metrica si può parlare di rima?
Indice dell'articolo
Definizione di rima
Due parole RIMANO tra loro quando sono identiche dall’accento tonico in poi.
Esempio: amòre – dolòre
Nella stesura dei testi le rime non sono certamente obbligatorie. Nella musica moderna sono molti i brani con versi liberi, ossia senza rime. Tuttavia, è utile dire, che le rime non servono solo a dare uno stile poetico al testo – parlando di rima ci viene subito in mente la poesia… – ma aiutano la memorizzazione. Per l’ascoltatore ma anche per l’artista/interprete.
Quanti tipi di rime ci sono?
Le rime si distinguono a seconda della parola che le va a formare (secondo le regole viste la settimana scorsa). Avremo dunque rime piane, sdrucciole o tronche.
Tuttavia, la classificazione più importante delle rime, per ciò che ci riguarda, dipende dalla loro disposizione nei versi. In questo caso, le rime vanno a formare degli schemi indicati con lettere maiuscole dell’alfabeto.
Vediamo qualche esempio, prendendo a riferimento gli schemi più frequenti nella canzone italiana.
La rima baciata
Si parla di rima BACIATA quando si ripete tra due versi consecutivi.
Ci vorrebbe il mare che accarezza i piedi (A)
mentre si cammina verso un punto che non vedi (A)
ci vorrebbe il mare su questo cemento (B)
ci vorrebbe il sole col suo oro e col suo argento (B)
(Ci vorrebbe il mare – autori Marco Masini, Gianna Albini e Giancarlo Bigazzi)
La rima alternata
La rima ALTERNATA si ha quando il primo verso rima con il terzo, il secondo con il quarto e così via.
Senza di te sarebbe stato tutto vano (A)
come una spada che trafigge un corpo morto (B)
senza l’amore sarei solo un ciarlatano (A)
come una barca che non esce mai dal porto (B)
(Tutto l’amore che ho – autore Lorenzo Cherubini)
La rima incrociata
Si ha invece la rima INCROCIATA quando il primo verso rima con il quarto ed il secondo con il terzo.
Tanto gentile e tanto onesta pare (A)
la donna mia quand’ella altrui saluta (B)
che ogni lingua deven tremando muta (B)
e gli occhi non ardiscon di guardare (A)
(sonetto tratto da: Vita Nova, cap. XXVI – Dante)
La consonanza
Esistono anche altri tipi di rime come la CONSONANZA che si ha quando rimano tra loro due parole che si differenziano per la vocale accentata mentre sono identiche le lettere successive.
Es. perdùto – partìto
Si tratta di un tipo di rima molto utilizzata nella canzone che però si usa solo nello schema di rima BACIATA per non perdere un effetto molto piacevole ma già di suo più debole della classica rima.
Se ti va di approfondire l’argomento o esprimere la tua opinione su questo tema, commenta l’articolo o contattaci.
E intanto ti do’ appuntamento alla prossima settimana per parlare di strofe.
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